Monte Supranu, ombra e custode di sentimenti proibiti.
Polvere che si deposita con il trascorrere del tempo, lentamente inesorabilmente, a coprire ricordi ed emozioni ormai perdute, ma mai dimenticate; quel che poteva essere ma che non ha potuto essere.
"Vorrei accarezzare ancora il tuo viso,
poter soffiare via la polvere che si è annidata nei pochi ricordi che mi rimangono di te,
ma la vita mi ha rubato anche il fiato".
Ci sono dei ricordi che rimangono stampati in modo indelebile nel cuore, marchiandone a fuoco tutti i battiti.
Anche dopo tanti anni e anche dopo essere stati sepolti dalla polvere del tempo trascorso.
Con questa certezza, il vecchio Rino, inizia a esporre la sua storia: un racconto lungo, fatto di veglia e di sonno, in cui parla del primo amore, impronunciabile, per il suo compaesano Bustianu. All'ombra del monte Supranu, custode terribile e immoto del paese di Ossure, sboccia la loro relazione, anche se non sarebbe mai dovuto succedere.
In un'epoca controversa, dal secondo dopoguerra ai ruggenti anni ottanta, in cui la società sarda ha subito quella brusca virata che segna il passaggio dalla vita rurale a quella moderna, i due uomini compiranno scelte difficili, dettate dal rimpianto e dal senso della morale che li opprime, senza riuscire mai a scordare la natura del loro legame, anche quando saranno tanto lontani da non riuscire a intravedere i confini dei loro sentimenti.
Una storia delicata, dal sapore antico ma nel contempo attuale, destinata a rimanere impressa per sempre nell'animo di chi riuscirà a leggerla, lasciandosene coinvolgere senza pregiudizi.
2° classificato della terza edizione del Premio Mondoscrittura Città di Ciampino