Se voi foste chiamati a deporre in tribunale, o in altro consesso austero, giurereste tenendo in mano un romanzaccio “splatter”? Magari pieno di nefandezze, crudeltà, indicibili sofferenze inflitte a poveri innocenti, oscenità degne della peggiore pornografia, incesti, abusi di ogni sorta,
il tutto costruito con ben poca logica e quasi inesistente raziocinio, zeppo di incongruenze, assurdità, nonsensi e contraddizioni? Sono sicuro di no. Eppure, per secoli, questo è stato fatto come se fosse la cosa più normale al mondo, anzi, persino con estrema solennità. E c’è gente che
lo fa ancora oggi.