I surrogati di presenza sono quelle evanescenti parzialità che i media veicolano nella nostra vita di tutti i giorni come
sostituti di una presenza reale delle cose e del mondo. Dallo schermo televisivo allo schermo di uno smartphone, La Cecla
ci svela la loro dimensione animista. I media come mezzo, ponte e medium tra corpi presenti, ma allo stesso tempo geograficamente
lontani. Nuove tecnologie di comunicazione, di rappresentazione di noi e degli altri, specchio delle relazioni umane, delle loro
presenze e delle loro assenze.
Con una particolare attenzione alle differenti geografie umane, da Hanoi a Milano, dalle periferie ai centri economici, questa
nuova raccolta di saggi, aggiornata con una sezione dedicata a Facebook, alla pratica del selfie e alle tecnologie portatili,
cerca di mostrarci cosa c'è all'origine del bisogno, collettivo, di rendere presente ciò che è assente delle persone, delle cose, del mondo.