«Quel campionato ve lo hanno assegnato dall'alto, era chiaro che doveste vincere voi». Oppure: «Il finale di questa competizione è già stato scritto, ve la faranno vincere». Ben prima di Calciopoli, le frasi in questione sono state pronunciate innumerevoli volte in tutto il mondo, sebbene, di volta in volta, caricate di un significato diverso. Parole uscite dalla bocca di tifosi più o meno frustrati, sicuramente delusi, proferite per denunciare legami (presunti o reali che fossero) tra una squadra rivale e i poteri forti. Accuse reciproche, sopravvissute, incerti casi, ai mutamenti dei regimi politici all'interno dei quali nacquero e si svilupparono. Questo libro si pone l'obiettivo di indagare lo stretto e ambiguo rapporto che ha unito calcio e dittatura, analizzando episodi e documenti e fornendo più notizie possibili su una questione che ha inciso segni importanti nella storia sportiva e politica di numerose nazioni.