Il nuovo romanzo di Antonino Crisafi è una sorta di sequel del precedente Com'era triste Trieste: i protagonisti, infatti, sono i figli, tra loro coniugi e già sessantenni, di due delle tre amiche protagoniste del precedente romanzo. Il fil rouge è tessuto con grande originalità : le storie, benché legate, hanno un sapore molto diverso, commovente e malinconico la prima, avvincente e intrigante la seconda. Il mistero della statua della donna chinata aleggia sin dall'inizio del romanzo che improvvisamente si tinge di giallo. Lo scioglimento della vicenda, complessa e intricata, avverrà attraverso un sottile scavo nella vita di donna Laura, molti anni prima, in una Trieste martoriata dalle persecuzioni contro gli ebrei, dall'occupazione nazista dopo l'armistizio dell'otto settembre e, quando finalmente sembrava finita ogni violenza con la liberazione anglo-americana, dalla feroce occupazione dei partigiani titini, con tutto quello che ne era seguito...