Christophe, Il soprano D., il personaggio di Violetta sovrappongono le loro esperienze e i loro desideri in una dimensione sospesa tra vita e arte: un “altrove†che diventa fortemente reale dentro un cimitero in cui altri personaggi compaiono, concreti e appassionati, alla ricerca disperata di una realizzazione che non sanno dove cercare.
“Dove ci troviamo? A chi appartengono le voci che risuonano in scena: all'ombra dei ricordi, a una intertestualità che si sfrangia nei tanti rimandi, nelle tante citazioni? Qual è la dimensione in cui si agitano le voci che giungono a noi? Da quale piega spazio-temporale sfuggono i loro pensieri, le riflessioni, le imprecazioni e rimpianti che ci comunicano?
“Any where out of the world! L'esortazione baudeleriana sembra animare tutte le variazioni che Roberto Cardia fa sgorgare in questo dramma: l'ipercoscienza dei suoi personaggi, la dimensione chiaroscurale in cui si muovono, le continue fratture spazio-temporali, l'indeterminatezza di contorni che Da qualche parte insistentemente ci suggerisce, paiono trasportarci con decisione fuori dai parametri naturalistici.â€
dall'introduzione di Anna Piletti