Haiku è una raccolta di brevi testi e al tempo stesso un ‘quaderno', uno spazio disponibile agli appunti del lettore, semplicemente segnato dalle presenze poetiche, dai segni della scrittura, senza che queste irrompano nella pagina divenendone esclusive protagoniste: tracce, appunto, come indica il nome della collana di cui la raccolta dedicata alla poesia giapponese rappresenta la prima pubblicazione. In ogni pagina è riportato uno haiku, accompagnato dalla scrittura ideogrammatica giapponese e da quella sillabica occidentale, e arricchito da parole chiave (i kigo) realizzate nella scrittura calligrafica degli haijin. Lo haiku è una forma poetica che affonda le proprie radici nella tradizione letteraria giapponese: introdotto nel XVII secolo da Matsuo Basho, consiste in una composizione brevissima, tuttavia caratterizzata da una struttura metrica rigorosa. Tema privilegiato dello haiku è il mondo naturale, le suggestioni evocate al poeta da eventi minimi, casuali o apparentemente insignificanti. La stesura poetica corrisponde all'atto di cogliere ciò che trascorre, dare immagine a ciò che per sua natura non può essere fissato, che rifiuta contorni. Per questo motivo il linguaggio e il suo contenuto si identificano: la parola, il verso, il suono, si fanno portatori di significati accessibili solo a chi saprà comprenderne il ruolo di tramite tra il mondo reale (ciò che può avere una forma e un nome) e quello sovrannaturale.