Nell'estate del 1964, alla punta del molo di una cittadina del meridione, nelle ore torride del pomeriggio, si ritrovano pescatori di aguglie e singolari bagnanti.
Un luogo appartato, un po' surreale, e un tempo sospeso dove le ore passano nella pigrizia della canicola e i rapporti umani sono ridotti all'essenziale, lontani dagli affanni quotidiani.
Romeo Sitri è uno dei frequentatori del molo e custodisce il segreto di una vicenda che lo ha segnato profondamente come ha segnato uomini e donne che da essa, anche incolpevolmente, dipendono. Casi familiari terribili che vorrebbe non fossero mai accaduti o sui quali, almeno, vorrebbe scendesse il sipario dell'oblio sociale.
Ma le storie sono esposte all'abilità indagatrice del neolaureato e aspirante avvocato Donato Merari che, fortemente impressionato dalla personalità di Romeo, dai suoi atteggiamenti, dalla sua stessa figura, fra titubanze e ripensamenti, supera ogni riserva e indaga per scoprire i segreti che quell'uomo nasconde.
Affonderà le mani in un passato doloroso di oscuri delitti maturati molti anni prima. E il prezzo della curiosità sarà la violazione dell'universo privato dell'altro custodito tra carte giudiziarie e atti di un processo scovato in archivio.
Con una prosa cadenzata ed elegante, Gianni Mattencini costruisce una storia avvincente che ci permette di affacciarci su un abisso umano costellato dagli indicibili imprevisti segreti degli altri.
Gianni Mattencini, magistrato da molti anni, pubblico ministero e poi giudice, oggi presiede la Corte d'Assise del Tribunale di Bari. àˆ autore del romanzo Nel cortile e poco oltre (Pensamultimedia, 2013).