Una città dei nostri tempi, apparentemente garbata, sensibile verso le problematiche dei disabili, ma che di fatto li adombra. La vita di Lucio e Rachele è stravolta dalla nascita di un figlio autistico. Essi sono costretti a vivere mimetizzandosi nella metropoli, nei vicoli del loro quartiere elegante, prigionieri del disturbo autistico del figlio per il quale, un banale imprevisto o variazioni nella routine quotidiana possono scatenare reazioni inappropriate, scontrandosi spesso con l'incompetenza e il pregiudizio. Lucio si sente scippato dei sogni e finisce con lo scaricare sulla moglie ogni responsabilità , ritenendola causa di tutti i suoi guai, cosicché finisce col denigrarla; Rachele, invece, si affanna affinché i deficit cognitivi-comportamentali del figlio siano migliorati. Quando poi un giornalista sbatte il figlio in cronaca descrivendolo come un mostro, si ritrova da sola, a combattere chi - con due righe - ha azzerato anni di lavoro per favorire l'integrazione, socializzazione di Dario (il figlio). Solo Donna Olimpia, sua madre, sembra comprendere il dolore e le fatiche della figlia e pensa di aiutarla donandole un appartamentino, mettendole però contro i fratelli [...]