Un intimo amare estremo (affabulazione breve). E poi il vagabondo riprese il suo andare senza meta, suoni, colori, vocii: la rincorsa dei ricordi, ceste di passioni 'ingobbavano' le spalle con l'acquisizione del tempo, il suo tempo, la sua ricchezza, la sua povertà . Silenzi infiniti, sul capo il manto nero e apparivano antichi e perenni 'brillori' vivi e densi di energia e sogni oltre il peso del tempo un volto sornione, delicato e beffardo.
Alfredo Utech pubblica la sua prima raccolta poetica dopo anni spesi nel teatro e nell'amministrazioni di compagnie...