Nella sonnolenta Helsinki vengono trovati assassinati due arabi. A distanza di poco tempo, la scoperta di altri due corpi in un garage di proprietà irachena, e subito i giornalisti e alcuni rappresentanti della comunità ebraica gridano al terrorismo, mentre i servizi segreti cercano di far passare i due omicidi per crimini comuni, forse di matrice razzista. Le vittime aumentano e il commissario Ariel Kafka – prima di tutto un detective, poi un finlandese, e infine un ebreo – porta testardamente avanti le indagini nonostante i tentativi di depistaggio da parte dei servizi segreti e le intrusioni dell'ambasciata israeliana. Di pari passo con la scoperta della verità , nascosta dietro un inestricabile groviglio di malintesi, Ariel affronta i fantasmi del passato e si scontra con amici e parenti che, in buona o in cattiva fede, si sono messi dal lato sbagliato della legge. Nei dieci giorni precedenti la festa di Yom Kippur, i giorni del timore e del pentimento, molti, compreso Ariel stesso, avranno motivo di pentirsi dei propri errori e chiedere perdono – se faranno in tempo.