La macchina fotografica è un mezzo contemporaneo, ma l?occhio di Cosetta Lomele è un occhio antico e lo sguardo che ci offre in queste immagini è quello degli indigeni di ogni epoca. È lo sguardo di chi sente simili alla propria pelle le superfici del mondo: il granito, la corteccia, il muschio, il fango, i quali sono soggetti all?impatto degli stessi venti, degli stessi scrosci d?acqua, dello stesso bruciare del sole, del nostro corpo umano. È lo sguardo di chi avverte, sotto queste superfici, una presenza conoscibile.