Come scrive Baudelaire: «L?arte è essenzialmente demoniaca». Nel senso che ipotizziamo, "demoniaco" significa "perturbante": qualcosa che irrompe, intruso e inatteso, a sovvertire i canoni noti. L?arte, non conciliante e non prevedibile, ci fa correre il rischio della follia, per eccesso di utopie, progetti, emozioni, dolori, e ci porta a fallire. Ma esiste un?"altra follia" che consente, come direbbe Andrei Tarkovskij, il compito impossibile: «scolpire il tempo». Dare forma, non effimera, a qualcosa che traversa, ammutolisce e toglie la ragione. Non la "follia della forma" ma la "forma che la follia detta" ? scarabocchio stravagante e adeguato, pericoloso ?perturbamento?, così come Thomas Bernhard descrive e spalanca questo concetto: «in ogni testa d?uomo è insita una catastrofe commisurata a quella testa». Questo volume collettivo di traduzioni, saggi, poesie, prose sulla musica e sull?arte visiva, vuole essere una scia di perturbamenti diversi che minacciano la ragione, la percezione, l?emozione ? minacce che rendono fragile e potente l?individuo offrendogli nuove architetture di pensiero.