L?autore, attraverso l?analisi dei caratteri formali della cattedrale romanica ferrarese, ne riscopre il simbolismo che cela una rigorosa impalcatura razionale.
Gli schemi geometrico-proporzionali adottati nel progetto originario da Nicholaus ? l?architetto scultore che la realizza ? rivelano la presenza di un contesto culturale platonico-pitagorico entro cui si situa il programma iconografico. Nicholaus, infatti, vuole rendere attuale, in scala ridotta nelle strutture e nelle proporzioni architettoniche tra le parti e il tutto, un modello di cosmo intrinsecamente armonico e con questa grandiosa operazione testimoniare l?immagine di Cristo.
Queste idee furono sollecitate dal generale risveglio culturale e religioso che caratterizzò la riforma gregoriana e dal nuovo impulso di studi neoplatonici promosso in quegli anni soprattutto dai maestri della scuola cattedrale di Chartres.
Esaminando infine i rapporti con gli edifici sacri più strettamente correlati col duomo di Ferrara, l?autore riscostruisce i caratteri dell?evoluzione culturale che, attraverso la tappa ferrarese, si snoda dai precedenti delle cattedrali di Modena e Piacenza fino a San Zeno e al duomo di Verona.