Nella prima metà del XX secolo, in Giappone si è assistito a un fenomeno dal valore artistico incalcolabile. I più importanti e talentuosi scrittori dell'epoca, oggi noti a livello internazionale, si sono cimentati nella stesura di racconti fantastici esplorando tutte le potenzialità del genere e lasciando così un profondo segno negli autori successivi. L'antologia in questione raccoglie e presenta in Italia quattordici tra le opere più significative di quel periodo, frutto del lavoro di sei grandi scrittori: Natsume Soseki, Yamamura Bochu, Yumeno Kyusaku, Miyazawa Kenji, Unno Juza e Dazai Osamu. Tra le storie incluse, Lo scudo dell'illusione di Natsume Soseki, considerato il padre dei romanzieri moderni e contemporanei giapponesi, tra cui anche Murakami Haruki, è un racconto ambientato ai tempi di re Artù. Miyazawa Kenji, in Obber e l'elefante, denuncia con un'abile satira lo sfruttamento delle masse e il lato peggiore del capitalismo. Dazai Osamu, in Corri Melos!, riflette sul valore dell'amicizia.