La resilienza del tatto di Francesca Piccoli ha come intento quello di creare un contatto tra il mondo di chi vede e quello di chi non vede, tra la luce e il buio, attraverso la caratteristica "resiliente" del tatto: lì dove non arrivano i nostri occhi, ci pensa la mano. Un viaggio in una realtà fatta di ostacoli che possono essere superati grazie alla conoscenza e all'uso di strumenti che permettono ai minorati della vista di poter, per esempio, visitare una città o un museo in maniera quasi del tutto autonoma. Tra le altre cose, l'opera è arricchita di una mappa Braille di uno dei Borghi più belli d'Italia: Locorotondo (Bari), terra natìa dell'autrice.