«Sei giorni fa ho avuto un incidente durante la notte di Capodanno. Era una sera piena di lavoro e, tra una corsa e l’altra, avevo lasciato il taxi in doppia fila, vicino a un bar dove fanno i maritozzi più buoni di tutta la città. [...] Potete immaginare la mia sorpresa quando sono stato svegliato da una bocca impestata di tabacco, whisky irlandese e sonno medicinale che mi diceva: “ehi amico, disegnami una pecora!”».
Da quando sono scaduti i diritti di Il Piccolo Principe, celebre romanzo per bambini, in Italia abbiamo assistito al proliferare di nuove edizioni e merchandising dedicato, che hanno invaso librerie e non solo. Questo libro che per molti, a ragion veduta o meno, è stato fonte di grandi insegnamenti, viene parodiato da Adelmo Monachese per essere ribaltato e modernizzato, e vede nei panni del Piccolo Principe un Matthew McConaughey innamorato, che deciderà di vestire ancora una volta i panni di Rust Cohle di True Detective, alla ricerca del perché questo libro porta a un “deragliamento a lungo termine” in chiunque l’abbia letto.
Perché forse è vero che «l’essenziale è invisibile agli occhi» e gli occhi sono lo specchio dell’anima e vogliono la loro parte, ma chi parte, sa quello che lascia ma non sa quello che trova... ma con questo libro lo saprà.