È il 16 marzo 1978. Aldo Moro esce dalla sua abitazione e sale su una Fiat 130 che viene intercettata da un commando delle Brigate rosse, all’incrocio tra via Mario Fani e via Stresa. Nel giro di pochi minuti si consuma una tragedia che segnerà tutti noi: gli uomini delle Br uccidono i cinque uomini della scorta e sequestrano il presidente della Democrazia Cristiana. La vicenda di Aldo Moro non è solo una vicenda politica, ma una storia italiana che, al giorno d’oggi, non ha ancora ricevuto le risposte che merita. Quei cinquantacinque giorni costituiscono una zona d’ombra che segna inevitabilmente ancora oggi il nostro Paese e sui cui sono ancora molte, forse troppe, le illazioni che vengono fatte. Tra coloro che gridano al complotto estero e quelli che, invece, puntano ad attribuire la colpa alla “mamma Italia”, Nicola Lofoco riesce a ripercorrere quegli istanti con fermezza e lucidità grazie a un’analisi senza partito dei documenti e delle vicende che riguardano l’affaire Moro. Un lavoro che merita attenzione per conoscere in maniera critica e costruttiva.