“Può elevare a valore assoluto il metodo della legalità solo chi presuma di essere nella società ideale, nell’anarchia realizzata, nel socialismo utopistico, nella democrazia perfetta. Solo se penso di essere al culmine della storia umana, se credo in un progresso costante e perfetto rispetto al quale mi trovo nell’ultimo stadio posso attribuirealla legalità un valore assoluto. Se le cose non stanno così, la legalità rimane un valore al di là dei condizionamenti di potere, allora ha ragione Adolf Eichmann, quandodifendendosi a Gerusalemme afferma di essere il rappresentante di una legalità voluta e costruita dal popolo tedesco attraverso un processo di consenso democraticoe di non poter essere giudicato ex post dai vincitori della guerra. Se la legalità è un valore assoluto, indipendente dal contesto in cui viene invocata, Eichmann ha ragione e Sandro Pertini e Giovanni Pesce sono terroristi. Non c’è via di mezzo.”Luca Rastello (Torino, 1961- 2015) è stato scrittore e giornalista. Dopo essere stato direttore di “Narcomafie” e “L’indice dei libri del mese”, ha collaborato con “Diario”, “Lo straniero” e “Repubblica”. Ha scritto La guerra in casa (1998), Piove all’insù (2006), Io sono il mercato (2009), La frontiera addosso (2010), Binario morto con Andrea De Benedetti (2012) e I buoni (2014).