Prendete tre amici scanzonati con caratteri molto diversi. Uno pacato, uno pasticcione, l’altro irascibile, e conditeli con un pizzico di ipocondria a piacere. Un bel giorno decidono di concedersi due settimane di “ferie”, in barca sul Tamigi, così, giusto per rilassarsi un po’, evadere da pensieri ricorrenti e consolidare la loro vecchia amicizia. No, non su un battello turistico con tutti i servizi a bordo, troppo facile… su una barca a remi!
Aggiungete poi le acque chete del Tamigi, il bucolico paesaggio della campagna inglese, una buona scorta di cibo per gratificare il palato, il piacere di cucinare qualcosa all’aperto in totale condivisione, qualche coperta, una tenda per coprire la barca in caso di pioggia, tante chiacchiere e la fresca compagnia del cane Montmorency, un simpatico terrier a cui manca solo la parola.
Il risultato? Beh, se di mezzo ci si mettono i piccoli inciampi della vita quotidiana, quelle bagatelle che nascono per un nonnulla e si ingigantiscono fino a diventare questioni di vita o di morte, il risultato sono una serie di rocambolesche quanto disastrose avventure tutte da ridere.
A fumetti la più famosa gita in barca della letteratura.