La dura vita in carcere di un duro
«Vorrei proprio conoscerlo ’sto detenuto 35, al secolo Pietro, sornione, pacioccone, abile affarista, ma soprattutto maestro nella vecchia nobile arte dell’arrangiarsi, pronto a trarre qualcosa di buono anche dal tanto di cattivo che gli passa davanti. Vorrei conoscerlo e sono sicuro che diverremmo buoni amici, tutti e due rassegnati a vivere in un Paese che somiglia sempre più a una galera, oppure in una galera che somiglia sempre più al nostro Paese. Scelga il lettore! Ma tutti e due – lui ed io – disponibili a prendere il mondo per il suo verso, tanto cambiarlo è operazione difficile, ardua e forse vana» (Leandro Castellani).