Tra racconto, autobiografia, saggio, "Di seconda mano" attraversa i vasti territori della traduzione letteraria con un movimento nello spazio e nel tempo: tra viaggi nel presente e nel passato, divagazioni autobiografiche, spunti teorici, questo libro intreccia una fitta serie di "storie di traduzione", lungo un filo narrativo in cuisi sovrappongono realtà e sogno, fantasia e ricostruzione storica, esperienza quotidiana e problematica teorica. Questo viaggiare del racconto si risolve in un'inquieta e appassionata interrogazione del tradurre letteratura: come si muove, per quali strade intime e segrete, quella seconda mano che, toccando il testo dell'autore, lo riscrive e lo trasforma, facendosi carico di un rischioso passaggio in un'altra lingua e in un'altra cultura e assumendo la responsabilità del compromesso implicito di questa operazione? Su quale carico di esperienza e di riflessione si svolge il rapporto con l'autore del passato e con il potenziale lettore futuro? E come l'umile pratica artigianale e quotidiana di una traduttrice può confrontarsi con l'immenso apparato teorico che attualmente si sta accumulando sul problema del tradurre?