“Alessandro Nutini ha scritto un libro. E siccome è più duro di una batteria arrugginita, non si è accorto di aver scritto un gran bel libro. Il Nuto è convinto di aver scritto una cosa piccola, o medio bassa, e noi glielo lasceremo credere perché altrimenti quel barbone con i capelli scompigliati si monta la testa.
I racconti che Nutini scrive sono il riflesso di uno specchio non genuflesso sulla società. Nutini mastica lo stereotipo, qualcosa fagocita, qualcosa sputa e trasforma. Tiene l'essenziale perché ci possiamo riconoscere e ritrovare, però modifica la sostanza. Nei suoi racconti Nutini trasforma l'inevitabile nel piè di porco per destabilizzare il lettore, farlo ridere di sé e sospirare per la storia di altri. Ma gli altri, ce l'ha già ricordato un cantante, siamo noi.”