E se la soluzione alla crisi economica fosse una cultura d'impresa in cui ci si prende cura dei dipendenti e li si considera parte della propria famiglia? Se si guardasse al profitto non come bene ultimo ma come base per reinvestire, migliorare, dare lavoro ai giovani e credere nella loro energia, nella loro passione per il lavoro svolto bene? La storia di Nicola Mele, prima dipendente della Olivetti e poi imprenditore che ha investito nella sua Puglia, dimostra che un modello aziendale alternativo è possibile e replicabile: servono coraggio e l'appoggio di una famiglia che abbia introiettato i valori dell'accoglienza e del benessere dei lavoratori. Così, con un modello "dinontorganico" da applicare all'azienda e all'intera società, anche il passaggio generazionale diventa naturale, perché l'educazione alla vita e al lavoro vanno di pari passo: anche quando si presentano conflitti e difficoltà è possibile affrontarli e superarli, guidati da valori che illuminano l'intero percorso.