"Una favola neorealista dei tempi di Gomorra". Dario Pappalardo il venerdì di Repubblica "C' è qualcosa di Orwell qualcosa del fantastico che vuole descrivere l' uomo partendo dalla natura in questo romanzo problematico e mai ammiccante come oramai sempre più raramente accade". Valeria Parrella Grazia "Una scrittura sensibile insieme dura e intima". Ermanno Paccagnini Corriere della Sera "Caleidoscopico desolato scritto molto bene". Stefano Bartezzaghi la Repubblica Provincia di Caserta giorni nostri. La vita di Carmine e quella di Salvatore si sfiorano in un fatale drammatico destino. Carmine ' o Schiattamuort' gestisce quattro campi da calcetto e non ha più niente da chiedere alla vita perché è vedovo e consuma il suo tempo nel dolore per la perdita del figlio adolescente. Il suo rituale della memoria consiste nel leggere e rileggere un dattiloscritto e nel tener pulito un tratto della tangenziale Aversa-Napoli dalle carcasse degli animali che ogni giorno vi trovano la morte. Lì c' è una lapide in memoria di suo figlio morto azzannato da un pit bull. Ed è sempre un pit bull a dare origine ai guai di Salvatore che in verità si chiama Slator perché è albanese e in Italia vive da clandestino. Un giorno accidentalmente il suo mansueto pit bull attacca il figlio del macellaio del paese la cui vendetta seguirà i complessi codici del territorio. Storia e storie della provincia campana in una limpida opera prima che racconta di animali d' istinto dell' amore e dell' ineluttabilità del fato.