L' ira la cecità la catastrofe. La violenza dell' uomo e la collera della natura. Dai primi rintocchi del terzo millennio fino al dolente epilogo delle colonne di profughi in marcia nella polvere una tumultuosa trama di eventi - un disordine scientifico e incontrollabile - infrange l' illusione di pace dell' Occidente e ne annuncia la dissoluzione. Parigi è stretta nel cerchio di fiamme e rabbia delle banlieue. Londra esplode per quattro volte in un giorno di luglio. New Orleans è un fantasma d' acqua dopo il grande uragano. I vulcani in silenzio per decenni resuscitano oscurando il cielo. Un presidente nero annuncia la morte dell' uomo che ha attentato alle torri. Il sangue scorre a Tunisi al Cairo a Bengasi. Il ragazzo dai capelli rossi uccide dentro un cinema. L' immensa nave si piega su un fianco per l' ultimo inchino. L' uomo vestito da poliziotto sull' isola spara senza pietà . La Caduta racconta gli sconvolgimenti che hanno segnato il primo decennio del nuovo secolo attraverso un impianto narrativo poderoso ispirato alla Torah e al libro dell' Apocalisse e modellato sui cicli pittorici rinascimentali. Un romanzo implacabile e trascinante in cui il flusso della storia permea il destino degli individui e ciascun personaggio condanna gli altri a pagare il prezzo delle proprie scelte a espiare il castigo o a trovare la redenzione. Finalista Premio Campiello 2013 "Una scrittura potentissima al servizio di uno sguardo che non ammette confini. Cocco scardina l' ordine costituito del romanzo e regala al lettore qualcosa che ha finalmente il sapore del nuovo". Raul Montanari "La Caduta altro non è che un romanzo biblico: un romanzo nel quale soffia l' epos che possiamo trovare nella Genesi o nei Profeti. Non è certo un libro devozionale e anzi proprio come la Bibbia è pieno di violenza. Giovanni Cocco ha capito che cosa ha fatto grande nel Novecento il romanzo americano - la memoria biblica appunto sempre presente da Faulkner a McCarthy o DeLillo - e ha tentato di dare finalmente all' Italia il paese più cattolico del mondo un' opera della stessa specie". Giulio Mozzi "Una voce nuova che vuol staccarsi dai moduli narrativi italiani correnti". Ermanno Paccagnini Corriere della Sera "Quando gli oscuri tempi vengono cantati con una lingua così forte e una così rara sapienza di visione vale persino la pena di viverli". Loredana Lipperini la Repubblica "Un talento purissimo". Vittorio Giacopini Il Sole 24 Ore "Unico nel panorama della nuova narrativa italiana". Fulvio Panzeri Avvenire "Un capolavoro nel senso stretto del termine il capo d' opera con cui l' artigiano dimostra di aver terminato con successo un proficuo apprendistato". Fabrizio Ottaviani Il Giornale "Una poderosa impresa narrativa un esordio ambizioso e fuori dal coro". Carlotta Vissani Rolling Stone "Cocco ha scritto un autentico capolavoro. La sua ' sfortuna' è di essere italiano: se fosse nato in America sarebbe il nuovo Thomas Pynchon". Gian Paolo Serino Satisfiction