"La democrazia è il peggior sistema politico salvo tutte le altre forme che si sono sperimentate finora": parola di Winston Churchill. Forse proprio questa consapevolezza ci ha reso nel tempo così pigri da lasciarne appassire contenuto e modi al punto che in un momento storico in cui tutti si proclamano democratici la democrazia è ormai a uno stadio larvale svuotata di significato e obiettivi. La libertà privata per lo più identificata con quella economica è diventata il vero cardine del regime politico in cui viviamo e ne ha assorbito l' identità . Al distacco dei cittadini dalla vita pubblica si aggiunge lo spento rituale delle procedure politiche che i finti cantori della democrazia hanno ridotto e manipolato tracciando strade che il web ha la tendenza a ripercorrere anziché cambiare. D' altra parte quello che è oggi il tentativo più radicale di ricondurre la democrazia all' autogoverno - il movimento dei grillini - finisce talvolta per coincidere con dinamiche autoritarie e persino con l' auspicio dello "stato minimo" lo stesso concetto neoliberista che alla democrazia ha dato il colpo di grazia. Ispirandosi a teorie che si stanno facendo largo in altre parti del mondo e corredandole di proposte specifiche per la situazione italiana questo libro traccia le basi per una nuova e originale idea di democrazia che abbia come scopo la realizzazione della giustizia e superi la dicotomia tra rappresentatività e partecipazione diretta: una democrazia partecipativa responsabile.