Romanzo d’idee sul sistema universitario americano, “Quando studiavamo in America” è uno dei primissimi testi letterari pubblicati in Italia sull’esperienza di un “cervello in fuga” negli Stati Uniti. Il protagonista ricostruisce in prima persona la storia di un suo amico e collega di dottorato, allontanatosi misteriosamente e senza preavviso da Chicago. Si tratta di un testo ibrido che rientra in una stagione di saggismo sperimentale: allo stesso tempo saggio, romanzo e memoir, e sfrutta la commistione dei tre generi proprio per sottrarsi a ciò che il protagonista dell’opera critica di più, ovvero l’eccessiva professionalizzazione del sapere umanistico e la sua deriva conservatrice e produttivistica. Il libro non manca infine di offrire una nuova, germinale, visione per l’università umanistica del nostro paese.