Straordinaria terra di confine tra Est e Ovest, l’Ucraina è luogo pressoché sconosciuto al lettore italiano. Spesso confusa con la Russia o associata a una stereotipata immagine di grigiore post-sovietico, il più grande paese d’Europa per estensione geografica è tuttavia una nazione ricca di storia in cui si incontrano e dialogano culture composite (ebrea, polacca, armena, tatara, asburgica). L’autore, facendo propria la lezione di grandi narratori di viaggio come Chatwin, Kapuściński e Terzani, attraversa l’Ucraina dai Carpazi alla Crimea: incontra gli ex dissidenti che hanno lottato per l’indipendenza dall’URSS, scrittori dalla cui immaginazione sta nascendo la nuova letteratura nazionale, gente comune che gli parla dei progetti e delle aspettative per il futuro; ci conduce nei caffè asburgici di Leopoli, nei luoghi letterari di Gogol e Chekhov e nelle miniere del Donbas; ci fa ammirare i monasteri ortodossi di Pochayiv e di Kyiv, le facciate secessioniste di Chernivtsi, il gotico stalinista di Zaporizhzhya, le spiagge di Yalta e i villaggi hutsul di Yaremche. Ma soprattutto ci descrive un paese nuovo e dinamico che, tra accelerazioni e fermate, sta cercando di lasciarsi alle spalle la patina brumosa del post-totalitarismo per diventare soggetto della Storia.