Ambientato nei mesi che precedono la guerra civile siriana, Medio Occidente racconta la storia di un doppio viaggio: di Faruq, discendente di una vecchia famiglia damascena ormai impoverita, e di Agata, figlia di un impresario edile veneto dalla carriera troppo facile. Dopo essersi incontrati nella capitale siriana, i due giovani si ritrovano in Italia, a Padova, e ciascuno, scoprendo l’altro, dovrà ripensare alla propria storia, alla natura delle proprie ambizioni e dei propri limiti. Di fronte all’energia di un giovane migrante pronto a vivere in un paese soi-disant moderno e democratico ma non a lasciare indietro ogni cosa, la ragazza della buona società padovana cercherà nel paesaggio ruro-industriale dell’Italia del Nord una metafora della propria vita. Nel dialogo tra due visioni del mondo distanti ma simili, in cui Padova, Venezia e Damasco finiscono per confondersi in un unico grande Medio Occidente, si snoda un romanzo di formazione dalla forte densità teorica, che offre una prospettiva originale sul tema dell’identità e sul declino della cultura europea. Con una narrazione serrata ma limpida, Chiuppani esprime un atto d’amore per una civiltà umanistica vagheggiata e perduta.