Nel dopoguerra, in un paese assolato dell’entroterra siciliano circondato da miniere di zolfo e da una campagna arida, vive Filippo, detto Liillà, un ex zolfataro vedovo, mandato in pensione ancora giovane perché con i polmoni ormai bruciati.
Attorno a lui si muove un’intera comunità: il prete, il sagrestano, il farmacista, il barbiere, le vicine di casa e Anna La Cilìa, di cui il protagonista è innamorato ma che per vivere concede i suoi favori agli uomini del paese.
Liillà non è come tutti gli altri, legge i giornali e possiede la capacità di cogliere la bellezza della natura.
Ama la vita e per questo ha paura di morire e passa le notti a vegliare e passeggiare per i vicoli affinché la morte non lo colga a tradimento.
Le notti insonni di Liillà, pubblicato originariamente nel 1984, è riproposto ora in una nuova edizione con l’introduzione critica di Salvatore Ferlita.