Il testo che il lettore si trova davanti mette insieme i ricordi di Quinto Piccininni, raccolti in forma di Libello e relativi al ventennio 1941-1962, insieme alla storia di Marsicovetere narrata dal nipote di Quinto, Vittorio. Le diverse e armoniche realtà narrate sono accomunate da alcuni tratti comuni, si tratta infatti dello stesso paese e dei suoi borghi e rioni, la cui storia ricca porta il dato comune di essere caratterizzata dalla passione e dalla laboriosità dei suoi abitanti, realtà che in questo volume sono valorizzate e analizzate a fondo e con amore. Ripensare alle proprie origini con l’attenzione e la passione dello storico e del narratore è ciò che viene suggerito da queste pagine. Un libro questo, che si propone di esser letto tutto d’un fiato, piacevole, attrattivo di curiosità, proponendo personaggi e fatti noti o sconosciuti; spaziando da tempi ormai remoti a quelli a molti ancora vicini. Un libro che riporta la descrizione dei luoghi così com’erano e che oggi non trovano riscontro nel nostro immaginario per mancanza di vestigia e di documenti. Dove si leggerà la storia del locale brigantaggio ma con la descrizione dei veri personaggi e delle realtà ad esso collegate. Nel quale si è cercata la ricostruzione della storia di Marsicovetere, tra l’azione di personaggi importanti ed i fatti che l’hanno vista protagonista nei secoli, dalla romanità al medioevo, dal Rinascimento al Risorgimento, dal Fascismo all’attuale.