Vincitore del Premio Stendhal per la Traduzione 2018 - Riconoscimento al giovane traduttore
Perfetto esempio dell’abilità artistica di Pascal Quignard, questo particolarissimo romanzo, pubblicato da Gallimard nel 1984 e ora finalmente disponibile in traduzione italiana, riesce a intrecciare con naturalezza ed eleganza elementi formali della poesia giapponese e tratti della cultura Heian con il mondo declinante della Roma tardo-imperiale.
Senza mai svelare la finzione, Quignard simula il ritrovamento del diario di un’anziana patrizia romana, Apronenia Avizia, vissuta all’epoca delle invasioni barbariche e dell’affermazione del Cristianesimo.
Il romanzo si struttura sul modello di un’edizione critica: le annotazioni di Apronenia Avizia sono chiosate con note dell’autore e precedute da un’introduzione di carattere storico-filologico in cui la vita della donna viene ripercorsa e legata ai fatti e ai personaggi salienti della sua epoca. Quignard fornisce le fonti della ricostruzione storica e le indicazioni per il reperimento del testo, copia dell’originale inciso su tavolette di bosso cerate. Il diario della patrizia romana consiste nell’annotazione giornaliera di acquisti di vini e tessuti, ma anche di stati d’animo, percezioni, sogni, ricordi, liste di avvenimenti piacevoli, avversioni, preferenze sessuali.
Benché Quignard presenti il diario come una traduzione fedele dell’originale latino, in realtà, agli occhi di un lettore attento, il testo non soltanto si rivela intessuto di allusioni a opere di autori classici (Ovidio, Lucrezio, Petronio, fino a veri e propri calchi di alcuni dei più celebri epigrammi di Marziale) ma la sua struttura riprende lo stile del sôshi giapponese, con precisi richiami formali e contenutistici alle Note del guanciale di Sei Shōnagon, scrittrice e dama di corte dell’imperatrice Sadako, vissuta nel Giappone del X secolo.
Punto di svolta nella produzione letteraria di Pascal Quignard, l’opera ha avuto enorme successo in Francia e all’estero, con traduzioni in varie lingue, tra cui inglese, spagnolo, portoghese, russo e giapponese.
Per questa traduzione Ursula Manni ha ricevuto il Premio Stendhal 2018 (Riconoscimento al giovane traduttore).
Il Premio Stendhal per la traduzione è un'operazione dell'Ambasciata di Francia in Italia/ Institut français Italia con il sostegno di CastaldiPartners e in partenariato con l'Association pour la promotion de la traduction littéraire (ATLAS).