La collana voci, realizzata in collaborazione con la rivista di scritture internazionali «Atti Impuri», intende presentare i fenomeni della cultura orale risvegliati dai media elettrici. A partire dagli autori che animano i circuiti nazionali di Poetry Slam, un’arte poetica e performativa riemersa recentemente dall’antica memoria delle sperimentazioni sonore e “dell’esercizio della lingua”. Una forma cibernetica e ben temperata, adatta a restituire i fantasmi del nostro presente in fuga.
1. Una volta lo facevamo
2. Allora lo tengo io?
3. Sì sì tienilo tu
4. Pronto?
5. Una cosa storica sull’Italia
6. Della lavanda
7. Mi manda l’email dopo, ha detto
8. Oppure dimmelo adesso
9. Sono due uguali
10. Si può?
11. Alla francese
12. Guarda alle 9 devi stare qua
13. È la cultura occidentale
14. Non l’avevo riconosciuta entrando
Marco Giovenale nel 2006 ha cofondato e tutt’ora cura il sito di scritture di ricerca gammm.org. Collabora con rivistasegno.eu, «alfabeta2» e «l’immaginazione». Tra i libri di poesia più recenti: Shelter (Donzelli, 2010), In rebus (Zona, 2012), Maniera nera (Aragno, 2016), Strettoie (Arcipelago Itaca, 2017). In prosa: Il paziente crede di essere (Gorilla Sapiens, 2016). Suoi testi sono antologizzati in Parola plurale (Sossella, 2005), IX quaderno di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2007), Prosa in prosa (Le Lettere, 2009), Poesia degli anni Zero (Ponte Sisto, 2011). Per Sossella nel 2008 ha curato un’ampia raccolta antologica di Roberto Roversi. Per La camera verde ha tradotto Billy the Kid, di Jack Spicer (2014, a cura di P.Vangelisti).