Conscia della tensione fra vecchio e nuovo mondo, che tanto aveva sconvolto la vita dei migranti europei negli Stati Uniti tra Otto e Novecento, Willa Cather scelse di raccontare l’ombra e le contraddizioni della frontiera attraverso semplici ed eroiche figure femminili.
Cresciuta nel Nebraska a contatto con il mondo degli immigrati cechi e scandinavi, nei suoi romanzi e racconti descrisse la vita di frontiera, il conflitto tra uomo e ambiente, scandito dalla solennità dei cicli stagionali. In questa raccolta, con brani tratti da La vecchia signora Harris, Il vicino Rosicky, Gli anni più belli, La ragazza boema – tra i suoi romanzi più famosi – la penna della Cather narra l’ombra e le contraddizioni della frontiera attraverso le donne: donne di normale eccezionalità, volitive, generose, custodi di lingua e di tradizioni. Donne pioniere, che si dibattono tra le memorie culturali del passato europeo e le necessità della sopravvivenza. La contemporaneità della scrittura di Willa Cather, a partire dalla sua capacità di narrare la forza e, insieme, la malinconia della migrazione, la sua sensibilità nel cogliere le sfumature del processo di inserimento in un nuovo mondo e il difficile ruolo che le donne vi svolgono, dà nome a emozioni, sentimenti, paure e conflitti cui raramente si riesce a dare contorno.
Willa Cather, nata in Virginia nel 1873 e morta a New York nel 1947, vincitrice nel 1923 del Premio Pulitzer con il romanzo One of Ours, ha lasciato numerosi romanzi e racconti, in Italia pubblicati a più riprese a partire dagli anni Cinquanta. Mondadori, La Tartaruga, Sellerio, Adelphi, Giano, Neri Pozza, Mattioli 1885: sono molti gli editori che hanno pensato di riproporla.