Questo è un romanzo contro l'eclettismo – interessatamente confuso – dei nuovi guru dell'attuale inferno neoliberale. È una satira contro i coach, capaci di saccheggiare, in superficie, testi e tesi che spaziano dal fascismo al femminismo radicale. Il risultato di queste scorribande bibliografiche acritiche e ciniche è l'elaborazione di un discorso che disorienta ulteriormente i creduli e gli orfani di punti di riferimento ideali e pratici. Si tratta di una truffa, grossolanamente sottile, che infetta il mondo del lavoro, il campo dell'istruzione e ciò che resta del quotidiano. Il tutto, ricoperto da una patina di spiritualismo a buon mercato, sincretico, svilito e dietro il quale si celano interessi materialissimi.