Uno studio rigoroso e innovativo sulla società medioevale sarda
e sulla capitale del Giudicato di Cagliari.
Il codice di Santa Maria di Cluso è un prezioso manoscritto della prima metà del XIII secolo prodotto dallo scriptorium della chiesa
di Santa Maria di Cluso, ubicata nel cuore della Cagliari medioevale, capitale dell’omonimo Stato giudicale. I suoi contenuti spaziano
dall’ecclesiologia alle istituzioni, dalla cultura alla politica, ma su tutto svetta la testimonianza del grande progetto, voluto dall’Ecclesia
Karalitana e dai giudici di Cagliari, di costruire un nuovo edificio di culto, la chiesa di Santa Maria di Cluso, così da esaltare la potenza
e il prestigio di una metropoli di antichissima costituzione e dello stesso Giudicato. L’esame del codice, unito a quello delle fonti
documentarie, archeologiche e urbanistiche, ci rivela l’organizzazione della Cagliari medioevale, caratterizzata da una spiccata cultura
urbana, il cui apice venne raggiunto con la trasformazione dell’antico centro di Karalis nella nuova città di Santa Ilia. In essa vediamo
muoversi i suoi governanti, i suoi chierici, ne riconosciamo i riti religiosi, i percorsi processionali. Emerge così il legame profondo tra il
mondo giudicale sardo e la Sede Apostolica Romana, rinsaldato dalla costante azione di protezione esercitata dai pontefici e dai loro
legati, i quali cercarono di contrastare la sempre più schiacciante potenza pisana nell’isola.