Cosa vuol dire per una donna essere detenuta? Cosa si prova a vivere a distanza il proprio ruolo di madre, moglie, sorella, figlia? Come scorrono le giornate quando si è private della propria libertà? A cosa si pensa? A chi ci si affida per farsi forza ed aspettare il giorno in cui avverrà la scarcerazione? Nel suo libro Isabella Misurelli cuce e dà forma agli scritti ed ai pensieri delle detenute della Casa di Reclusione Femminile di Trani.
Storie amare, vissute, che svelano il loro volto più vero e fragile. Racconti e favole in cui emerge quel senso di solitudine e vergogna che non dà tregua a chi ha sbagliato. Ma nelle loro voci si respira anche il desiderio di recuperare gli affetti smarriti, di riacquistare la dignità persa. L’unica condizione possibile per sentirsi donne ancora libere.