Il primo racconto, più breve degli altri, è incentrato sulla spedizione di quattro amici che vogliono pescare prosciugando un piccolo tratto di fiume. Il sistema, osteggiato dagli adulti, nel finale viene accolto con entusiasmo anche da questi, presi dal miraggio dello sviluppo economico che implica però la copertura del fiume stesso. Il secondo racconta dell’amicizia tra il protagonista e un ragazzo arrivato da un’altra scuola, taciturno e che non stringe rapporti con nessuno. Accomunati dalla passione della pesca i due cominciano a frequentarsi fuori dall’orario scolastico e si divertiranno insieme per tutta l’estate soprattutto pescando nei dintorni del loro rifugio segreto. Soltanto il ritorno del ragazzo nel paese di origine metterà fine alle loro avventure. Anche nell’ultimo racconto sono i pesci il punto in comune tra il protagonista e l’anziano proprietario di un ristorante, personaggio originale che stimolerà il ragazzo a nuove pescate. La cattura di pesci gatto e di una carpa gigante sono occasioni di incontro e conoscenza, e risvegliano nell’anziano proprietario memorie sopite del passato.
L’opera oltre a essere legata a doppio filo all’amore per l’ambiente tocca temi importanti come l’amicizia, il rapporto con una persona adulta e in generale le esperienze di crescita dei protagonisti.
Nakenai sakanatachi (I pesci non piangono, 1995) ha ricevuto il premio Tsubota Jōji Literature nel 1995 e il premio Muku Hatojū Children’s Literature nel 1996.