C’è un quartiere, a Roma, che parla al cuore di chi lo ascolta. La sua voce si arrampica sulle Mura Gianicolensi e si adagia sulle
panchine di Villa Sciarra, esce dagli occhi appannati dei vecchi e dalle carte degli archivi, emerge dalle pagine del Messaggero e dalle
foto in bianco e nero di un album parrocchiale. Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini, Gianni Rodari, qui hanno respirato aria di casa,
hanno intrecciato le loro vite a quelle della gente di Monteverde, nel saliscendi delle strade, nei cortili delle scuole e nei salotti, nel
divenire della Storia. Questi racconti raccolgono le tante anime di questo spicchio d’Italia; anime in guerra, anime in pace, travolte
da battaglie politiche, giochi d’amore, malintesi e abbagli, bombardamenti aerei e nubi tossiche, pistole parlanti, gatti eroici, feroci
terroristi e adolescenti innamorati. La vita pulsa calda tra le strade di questo quartiere romano, che continua a parlare, ieri come oggi,
al cuore di chi lo ascolta.
Nina Quarenghi è nata a Castiglione delle Stiviere nel 1973. Vive a Roma dal 2002, dove insegna lettere e collabora con l’Istituto
di storia della Resistenza (Irsifar); è sposata e ha due figli. Dopo la laurea in lettere ha compiuto studi di storia sociale nel territorio
mantovano, pubblicando il suo primo volume, L’altra battaglia. Solferino e San Martino tra realtà e memoria (Cierre edizioni, 1999).
Il suo secondo libro, Un salotto popolare a Roma. Monteverde (1909-1945) (Franco Angeli, 2014) è un saggio di storia urbana che
fa parte di una collana di studi sull’identità di Roma nel Novecento. Ha pubblicato diversi racconti su riviste letterarie, alcuni dei quali
hanno ricevuto riconoscimenti, come Filarella, vincitore del Premio Racconti nella rete 2017, pubblicato nell’omonima antologia per
Nottetempo. Il suo primo romanzo, Cuore Agro (Arkadia, 2018), è stato vincitore dell’XI edizione del Premio Nazionale Zingarelli.