Il papà mi chiede un pezzo di carta e la penna, poi dico a Sara di scrivere una cosa importante che pensa. Lei restando di spalle allunga il braccio, prende il foglio, lo riempie e glielo consegna piegato; il papà le gira intorno, lo mette a terra, prende l’accendino e gli dà fuoco. Aspetta che resti solo un mucchietto di cenere
e poi le domanda: “La tua idea adesso esiste ancora?”.
Sara fa avanti e indietro con la testa.
“Le idee non muoiono nel fuoco…” dice, mentre deglutisco un altro sasso.
Sara ha dieci anni e vive a Roma: è vivace, piena di idee, più sveglia di tanti coetanei. Il suo senso di giustizia e la sua sensibilità la portano però a provare le cose in modo diverso, più intenso e a volte anche più doloroso. Come a scuola di fronte a Emanuele, il compagno che non smette di prenderla in giro per via della voglia che la ragazzina ha sul collo sin dalla nascita. E non è questa l’unica fonte di inquietudine e di tristezza: anzi, presto tutti i brutti pensieri le si accumulano dentro e sembrano poter prendere il sopravvento.
Per fortuna Sara non è sola: attorno a sé ha due amiche fantastiche, i suoi genitori (pur con tutti i loro difetti) e soprattutto la sorella maggiore Livia, studentessa di filosofia. Sarà lei a parlarle per la prima volta di Giordano Bruno, un antico pensatore che non ha mai taciuto di fronte alle ingiustizie e ai soprusi. Riuscirà a infondere a Sara un po’ del suo coraggio? Una cosa è certa: l’incontro col pensiero di Bruno, e con la filosofia, potrà condurla lontano, molto lontano… con Livia al suo fianco, nemmeno le stelle sembreranno più irraggiungibili.