In questo romanzo corale in cui diversi narratori tratteggiano le storie nella Storia di due famiglie dal Secondo Dopoguerra italiano ai giorni nostri, c’è un filo rosso da seguire ed è la voce di Janua. Una giovane donna, esule istriana, detta la slava o la striga, dal carattere orgoglio¬so e sensibile che lotta per affermare la sua identità e scrive per sopportare il dolore che ogni vita porta con sé. La voce intensa della protagonista si distende come un ponte da una sponda all’altra del Mar Adriatico e arriva al lettore ora come un sussurro, ora come un grido che sempre spinge a riconsiderare i limiti, i margini e sospinge a superarli.