Alte, sperdute montagne scoperte per caso da un bombardiere precipitato durante la
guerra. Qui, si progetta un grande cantiere per costruire la diga che trasformerà tutto
in un enorme lago che inghiottirà il villaggio in fondo alla valle. Il villaggio, così coeso
da renderne indistinti gli abitanti tranne pochi, come la ragazza suicida per vergogna e
il ragazzino tra i boschi, rinuncerà alle case dai tetti di muschio in cambio di un profumato
indennizzo? A raccontare la storia è un operaio dal passato pesante che riaffiora
puntuale allo scontro con il composto “branco” degli abitanti del villaggio, autarchico
e dotato di leggi e riti propri. Ossa, nebbia, sentieri impervi, la sorgente calda, i boschi,
il tempio, il cimitero e l’immensa, mutevole distesa del cielo. Tutto fluttua, tutto
emerge e riaffonda, in una spasmodica ricerca di redenzione, tra presente e passato,
eros e thanatos, il gruppo e l’io, la vita e la morte.
A cura di Maria Cristina Gasperini
«Una storia di riscatto, austera e poetica allo stesso tempo».
René de Ceccatty, Le Monde
Yoshimura Akira (1927-2006) è un pluripremiato scrittore giapponese. Autore dalla
prosa asciutta e diretta con cui tratteggia la violenza dei sentimenti e della realtà,
ha scritto, tra gli altri, うなぎ Hagoku, 1983 (da cui è stato tratto il soggetto del film
Unagi, L’anguilla, Palma d’Oro al festival di Cannes nel 1997), 水の葬列 Mizu
no sōretsu (Il Corteo dell’acqua 1967), 破船 Hasen, 1982. Dopo il catastrofico tsunami
dell’11 marzo 2011, il suo Sanriku kaigan ōtsunami (Il grande tsunami della costa del
Sanriku, 1970) fu ristampato in 150.000 copie. Sposato alla scrittrice Tsumura Setsuko,
è stato presidente della Nihon bungeika kyōkai (Japan Writer’s Association) e
membro del PEN Club.