Il cratere Dostoevskij è una raccolta di racconti, un’ode dedicata all’amore che l’Autore nutre per la letteratura, quella alta. Non vi è modo più autentico di manifestare tale amore se non tramite la narrazione, arte che Montesano padroneggia.
Questi racconti mettono la corporeità al centro della scena, un corpo, variamente inteso, che può divenire sede di un’individualità presente a sé, o via di fuga attraverso la metamorfosi; un corpo che denuncia «con vibrazione e disperazione». Sul fondo del cratere Dostoevskij è possibile scorgere, quindi, racconti che si richiamano l’un l’altro, accompagnati da un ritmo stilistico sapientemente calcolato, attento alle asimmetrie dell’umano che si perde nei meandri di un’esistenza apparentemente insignificante, se considerata isolatamente.