L’autrice racconta la lotta per la sopravvivenza di Estrella e delle sue “sorelle” che vivono rinchiuse nell’Astronave, un tugurio in cui aspettano il momento in cui i Padri creatori le porteranno finalmente alla Porta del Cielo. Con immagini potenti e volutamente disturbanti, l’autrice racconta soprattutto la violenza fisica e psicologica sul corpo della donna. C’è un unico personaggio maschile: il profeta autoproclamato della setta che adora divinità stellari e che abusa di tutte queste ragazze come castigo che permetterà loro di raggiungere la salvezza. Estrella mette in discussione i precetti e viene relegata per punizione in un buco nel terreno, sola, con gli scarafaggi e le sue visioni da cosmonauta.
Ana Llurba riprende i fili lasciati da numi tutelari come Ursula K. Le Guin o Margaret Atwood: un esempio di letteratura di genere e sul genere. Una storia di donne oppresse, costrette in ruoli imposti con la forza dell’ordine simbolico e fisico. Un’opera insolita, radicale, che esplora i miti e le religioni per raccontare il femminismo, la maternità, la sessualità.