Un misterioso pianeta che si esprime attraverso i colori. Un enigma che lega le vicende di un eretico del Trecento, un pittore russo decaduto e un imperatore inca.
Abner Misau, pittore decaduto, vive nella solitudine del proprio studio bevendosi gli ultimi istanti di una carriera sull’orlo del fallimento, quando la sua routine quotidiana – fatta per lo più di bozze incomplete e bottiglie di liquore – viene spezzata da una telefonata inconsueta.
Trascinato in un laboratorio nascosto fra le vette andine, l’artista si trova alle prese con la sua ultima, inaspettata committenza: un misterioso pianeta colorato che sembra essere animato da un’impenetrabile luce soprannaturale. I personaggi che compaiono, illuminando o infittendo l’enigma, sono indizi confusi e spesso stravaganti disseminati nel tempo e nello spazio: un eretico autoproclamato ciarlatano del Trecento messo sotto torchio dall’Inquisizione per aver affermato di conoscere l’esatta posizione di Dio nella volta celeste; un imperatore Inca lasciatosi convincere da alcuni congiurati a scavare un profetico cratere nelle viscere della terra; un arcigno pontefice che aborrisce l’arte e vorrebbe dare una bella mano di bianco sopra gli affreschi della Cappella Sistina.
Con l’aiuto di un potente telescopio che colleziona messaggi provenienti da lontano, Abner Misau è chiamato a risolvere un rompicapo più vicino e familiare di quel che possa apparire a prima vista; un mistero che giunge da una stella remota, ma che racchiude in sé il segreto dell’arte stessa.