Dopo otto anni di convivenza, Guido e Giorgia decidono di sposarsi. Per festeggiare il suo addio al celibato, Guido raggiunge un rifugio alle pendici di un ghiacciaio della Valle d’Aosta, a quasi tremila metri di quota, gestito dal suo amico André. Frustrato da una situazione lavorativa stagnante e assediato dalla preoccupazione per la salute del padre, Guido trova pace solo camminando nella natura, nei boschi, lungo le valli e verso le cime. Una passione maturata nel tempo, forse stimolata proprio da André che, a quarant’anni, ha cambiato vita e si è trasferito in montagna. Lassù ripensa alla sua vita, alla sua famiglia e alle sue scelte, anche grazie all’incontro con Haruki, misterioso turista giapponese, e Amanita, libera, selvatica e allegra giardiniera abruzzese, che viaggia da sola tra le montagne. L’amicizia con la ragazza, però, mette in discussione le poche certezze di Guido e il momento del distacco provoca in lui sentimenti contrastanti. In quei giorni lontano da tutto, scopre una dimensione nuova, fatta di fatica e meraviglia, di silenzio e condivisione, di storie che s’incontrano e si riconoscono. Al ritorno in città, rassegnato a ricominciare la sua vita di sempre, trova ad attenderlo una sorpresa: lo zio Pietro, sparito da molti anni per ragioni mai del tutto chiarite. Dove ghiaccio attende ci racconta quanto sia importante, nei momenti di difficoltà, cambiare prospettiva per trovare il giusto sentiero, per imparare, o ricominciare, a vivere. Perché anche al ghiaccio, così solido e compatto da sembrare eterno, difficile persino da scalfire, basta un aumento delle temperature per essere in pericolo, per far emergere la sua fragilità.