Questo volume insiste sulla presenza, e non sull’equivalenza. Quindi sull’esistenza, e non sull’animazione della materia. Quindi sull’anima, e non sul cervello. Quindi sull’intero, e non sull’aggregato di parti. Quindi sul corpo che 'è-sempre-con-me', e mai davanti-a-me. Quindi sulla Lebens-welt (mondo della vita), e non sul laboratorio. Quindi su 'questo', e non sull’idea di questo. Quindi sul 'la cosa stessa', non sulla metafora, “Come lo è la geografia rispetto al paesaggio, in cui originariamente è possibile imparare che cos’è una foresta, un monte o un fiume”. Il mondo della vita non ha bisogno di descrizioni perché è già lì prima che giunga qualunque descrizione rassicurante il cui istinto segreto è togliere al mondo il suo aspetto pauroso. La follia è già lì prima che la ragione la trasformi in malattia, così disarmandola. Ma finché al mondo ci sarà amore, regnerà incontrastata la follia che lo genera e lo sottende.