In procinto d'arrivare in fondo al mio percorso professionale come psicologa, e per ritornare al mio antico amore della pedagogia, deposito qui la mia esperienza per dare significato e chiusura a questa parte della mia storia.
I racconti di questa raccolta possono essere considerati come una sorta di 'fili di Arianna', una proposta di possibili percorsi da esplorare per agevolare l’orientamento all’interno di paesaggi emotivi: un utile spunto per elaborare e immaginare significati, direzioni, e per non rimanere imprigionati nel labirinto interiore.
Questi racconti possono essere considerati, il risultato dei miei 'attraversamenti' nei mondi degli altri, come testimone e cartografa; sono la mappa finale che sono riuscita a ricostruire, del 'pianeta' in questione. Riletti, diventano come fili di Arianna, per entrare ed uscire anche da labirinti analoghi, in situazioni simili. E forse, per riconoscersi tra 'reduci da labirinti'.
È con questo auspicio, che offro questa mia esperienza ad altri lettori e colleghi.
A questi ultimi dedico i racconti della terza parte, scritti - in realtà - avendo in mente qualcuno di loro!
I racconti verranno infatti scanditi in tre momenti, come un manuale di esercizi:
il primo, Esercizi di fiducia, come i primi passi che si muovono all’interno della relazione d’aiuto, rimandano a fotografie di situazioni, dove il fidarsi diventa il punto nodale da attraversare per crescere;
il secondo, Esercizi (alla ricerca) di bellezza, riporta la questione fondamentale della ricerca personale di chi entra in un percorso di autoconoscenza: si cerca un benessere che abbia una caratteristica che ci appaghi, che ci trascenda, come forse solo la bellezza può fare;
Il terzo, Esercizi di presenza è, infine, l’esercizio primariamente richiesto anche a chi si fa carico di accompagnare in questi percorsi: esercizi mai terminati che permettono, a ben vedere, una crescita di entrambi nelle proprie modalità relazionali